Dedicato a te, Tommy, Mio Piccolo Cucciolo. Sei venuto a riempirci di gioia, ci hai lasciato troppo presto.
25 dicembre 2010
Il Tuo Regalo
24 dicembre 2010
Buon Natale
Tanti Auguri e un bacio.
Mi manchi tanto, e questo Natale non so quanto sarà tale.
19 dicembre 2010
Tutte le rose sono bianche come la mia pena
ieri e oggi sono passato a trovarti.
La tua tomba è ricoperta di neve, e anche la tua foto era per metà sommersa.
Ho sempre amato la Neve, e anche a te piaceva: lo scorso inverno ogni volta che uscivamo e fuori c'era la neve tu te ne arraffavi un pugno e ti mettevi a ciucciarla.
E quando invece stavamo in casa eri sempre affacciato alla porta finestra del terrazzo a guardarla.
E' stato un magnifico Inverno, e una magnifica vacanza di Natale. Non ce ne sarà mai più un'altra così.
Non senza te.
Qualche giorno fa ho anche ritirato fuori la Wii, che la tua mamma ci ha regalato lo scorso Natale, perchè la tua sorellina Alice voleva rigiocarci.
Dal giorno del trasloco non l'avevamo ancora tirata fuori dagli scatoloni, e adesso dopo 9 mesi è successo.
Non lo avevamo ancora fatto, perchè era un gioco che a te faceva impazzire: volevi avere anche tu il telecomando della Wii, e siccome non te lo volevamo dare ti davamo il telecomando della televisione; e tu fingevi di comandare i movimenti con quello, agitandolo come facevamo io e l'Alice o la Maya, le tue amate sorelline.
Eri buffo e tenerello quando ti accorgevi che non muovevi niente con quello, e naturalmente ti incazzavi come una iena e urlavi.
E' solo una delle tante cose che ci ricordano te e che mi spaventano, ce ne sono troppe.
Sono senza una parte di me stesso.
La parte più bella e più pura.
Mi ha lasciato insieme a te.
Con lei se n'è andata la leggerezza.
Con lei se n'è andata l'innocenza.
Forse torneranno, o forse no.
Forse rimarranno per sempre sepolte sotto una coltre di neve.
Invisibili.
Un bacio, Amore Mio.
Tesoro cuccioletto.
6 dicembre 2010
Tra le mie braccia
Imparare in un momento solo, capire che non sei più tra le mie braccia.
E che non lo sarai più.
Sapere che non c'è domani tra noi.
Non più.
Che l'Oceano verde è dietro le spalle.
Non l'ho davanti a me.
Maledire tutto, maledire ogni cosa.
Maledire la Fine perché è Fine.
Maledire la Bugia per cui la Fine è un nuovo Inizio.
Io avevo bisogno di te, qui.
Non ci sono altre Verità, altre Opinioni.
Non mi interessano.
Io volevo te, qui. Ora.
Non bugie.
3 dicembre 2010
Verso il Natale
Si avvicina il Natale.
Lo temo, ma non posso non ricordare il mio piccolo Angioletto in versione Pommyrenna.
Qui un anno fa con il suo amicone Gabri.
Ciao Cucciolo Mio.
Mi manchi tanto, Amore adorato del tuo papy.
16 novembre 2010
La Vita non può essere sempre uguale
Ciao Amore Mio,
mio Cucciolo bello e adorato.
La Vita non può essere sempre uguale.
Questo è quello che mi hanno detto, questo è quello che ad una cara amica è stato detto in un sogno.
E’ difficile anche capirlo, dopo, qual è quell’attimo.
Il primo attimo, infinitesimo ed insignificante mentre lo vivi, che cambia una Vita.
E’ quello definitivo.
27 ottobre 2010
Chissà
Chissà se c’è qualcuno che ti sta tenendo per la manina, adesso che io non posso più farlo.
Chissà se qualcuno ogni tanto ti costruisce coi legnetti dei castelli,
perché tu possa abbatterli in un attimo,
adesso che io non posso più farlo.
Chissà se c’è qualcuno che ti fa ascoltare della Musica tenendoti in braccio,
fino a che tu non ti addormenti placidamente,
adesso che io non posso più farlo.
Chissà se qualcuno ti lancia le macchinine sui piedini,
o ti aiuta a infilarle una ad una nel camion che porta le auto,
adesso che io non posso più farlo.
Chissà se qualcuno si addormenta su un divano con te sdraiato sulla pancia,
adesso che io non posso più farlo.
Chissà se tu puoi parlarmi con la tua meravigliosa vocina,
anche se io non posso più sentirti.
Chissà se tu puoi ascoltare le cose che ti dico
quando sono di fronte alla tua tomba.
Chissà se tu puoi sentirmi quando canto e suono la chitarra che tu amavi alla follìa.
Chissà se c’è qualcuno che ti mette il bavaglino e ti dà la pappa
adesso che non possiamo più farlo io, la tua mamma o la tua Iaia.
Chissà se qualcuno sta dentro una vasca a fare il bagnetto con te
se non possiamo più farlo noi.
Chissà se qualcuno ti tiene in braccio riempiendoti di baci
adesso che non possiamo più farlo noi.
Chissà dove sei ora, Amore Mio.
E chissà dove sono
e dove sarò io.
24 ottobre 2010
Fine Ottobre
E' una fredda Domenica di fine Ottobre.
Una di quelle giornate che a noi sono sempre piaciute, si stava in casa a riposare, si guardava la tivù, se c'era la partita si guardava quella.
Un anno fa anche tu, insieme a noi, ti godevi queste domeniche.
Questa foto è di un anno fa, era il 20 Ottobre 2009, e tu te ne stavi tutto il giorno in pigiama a giocare.
Mi manchi, e il grigio di queste giornate, che prima trovavo confortante, adesso mi sembra solo ciò che è: grigio.
Stamattina sono venuto da te; sei pieno di fiori, di tutti i colori: è la sola traccia di colore che oggi ho trovato.
Un bacio, Amore Mio grande.
14 ottobre 2010
Il Sogno
Ma era da qualche mese che non sognavo.
Non so per quale motivo, ma avevo smesso di sognare.
Stanotte invece è successo.
Non so cosa voglia dire, ma nel sogno c'era un bimbetto.
Un piccolo bimbo di pochi mesi, coi capelli scuri, folti, e gli occhi neri.
Il contrario di te.
Era in braccio a tua sorella Aia, che lo faceva saltare e giocare,
esattamente come lei ha sempre fatto con te.
Io li guardavo giocare e nel sogno mi sentivo sereno.
Oddio, un pochino di preoccupazione quando tua sorella faceva saltare il bimbetto la provavo.
Così come l'ho sempre provata quando lei faceva saltare te,
o ti teneva per le gambe e ti metteva a testa in giù.
E tu ridevi e ridevi come un pazzerello.
Era solo un sogno, lo so.
Ma mi sentivo bene in quel sogno.
Era bello, e forse il senso di questo sogno è che dovrei dire: sarebbe stato bello.
O forse no.
Un Bacio, Amore Mio Cucciolino.
Ti amo e mi manchi.
Il tuo papy.
26 settembre 2010
La Mia Preghiera
"Io mi dico
è stato meglio lasciarci
che non esserci mai incontrati".
E' il Senso di quello che ti ha detto tua sorella Maya.
Nessun Dolore può cancellare la tua presenza con noi.
A volte nella notte mi giro nel letto,
e spero di ritrovarti lì in mezzo, tra me e la tua mamma.
Ovunque tu sia, Amore Mio,
abbi cura di chi un Destino cieco
ha voluto non farci incontrare mai.
Un bacio, cucciolino bello.
23 settembre 2010
Buon Compleanno, Cucciolo
dentro di me,
le guardo bruciare lente.
In silenzio.
Nel giorno del tuo secondo compleanno
non ci saranno feste nè regali,
non come un anno fa.
Quello dell'anno scorso rimarrà l'unico compleanno che abbiamo potuto festeggiare insieme.
Oggi tutti i miei pensieri sono per te.
Per i tuoi occhi che portavano luce e gioia in ogni cosa.
Per le tue manine che mi davano sicurezza
ogni volta che ne cercavi in me.
Per la tua vocina
che nessuna Musica poteva superare in bellezza.
Auguri, Amore Mio.
Mi manchi tanto.
Un Bacio.
17 settembre 2010
Ogni giorno
ogni giorno che è stato messo in Terra,
è una lacrima nuova per Te.
E' impossibile smettere di piangere.
Sembra ci sia soprattutto, se non solo, quello.
Ogni volta che penso a te e ai tuoi capelli biondi,
a te e alle tue corse in braccio al ritorno dal lavoro,
a te e al tuo saluto con la manina,
a te e alla tua risatina,
a te e alla tua rabbia,
ogni volta che viene questo attimo, anche solo un attimo, in cui riesco a farlo,
è una lacrima.
Quell'attimo che la frenesia della Vita mi concede.
Non si può smettere di piangere.
Anche se solo per un attimo.
Anche se ci si sente insensibili a tutto.
Ma non si può non piangere.
11 settembre 2010
Grazie, Cucciolo
Il tuo per la iaia l'hai fatto...
Un bacio, Amore Mio.
Amore disperato della mia vita.
5 settembre 2010
4 Mesi
sono passati 4 mesi.
4 mesi da allora.
In questi ultimi giorni mi è capitato di passare un pò di volte davanti all'Ospedale di Desio, dove sei stato ricoverato fino al giorno prima che tu ci lasciassi.
Ti ricordi che davanti alla tua prima camera, prima che ci mettessero in una stanza isolata viste le tue condizioni, c'era un buco e c'erano tante macchine che ci lavoravano?
E noi ci affacciavamo, anche se tu eri spossato dalla febbre e dormivi buona parte del tempo, a guardare quelle macchine che a te piacevano tanto.
Ti ricordi quella che scavava il buco, la "u-ppa",la ruspa?
Adesso non c'è più quel buco, e non c'è più la ruspa.
Adesso c'è una palazzina, stanno costruendo forse un nuovo reparto, o un parcheggio, non so.
Mi ricordo che in camera con te c'era un bimbo che era in osservazione perchè aveva battuto la testa, e tu giocavi con lui con le macchinine che filavano da sole.
Tutto è andato avanti.
Il bimbo è uscito dall'ospedale, è tornato a casa sua e forse adesso starà più attento quando scende le scale.
Dove c'era un buco e c'erano dei lavori da fare è stata costruita una palazzina.
Solo tu hai dovuto fermarti. Rimanere lì.
Sconfitto dalla malattìa.
Andremo avanti noi, io e la tua mamma, per te e le tue sorelline e con te.
Non è la stessa cosa, è una cosa dolorosa.
Ma solo questo ci rimane.
Resta per sempre con noi, amore mio.
Un bacio dal tuo papy.
3 settembre 2010
I giretti in passeggino
Stasera ho portato la tua sorellina, la tua adorata Titti, a fare un girettino fuori, a piedi, dopo cena. Siamo andati a mangiarci un gelato.
Abbiamo fatto il ponte sul Seveso, e abbiamo parlato di quando lo facevamo con te nel passeggino.
Quando, non si sa perchè, ti sporgevi sempre per aggrapparti ai corrimani sul ponte, che a te piacevano un fracco.
L'Ali poi si è ricordata di quando l'abbiam fatta, quella passeggiata, mentre andavamo alla sfilata di Carnevale.
Con lei vestita da Principessa, piena di trucco e con il suo bel vestito svolazzante, e tu vestito da pulcino (l'Ali mi ha ricordato che quel vestito era di Calla Minni) che te la dormivi nel passeggino.
Secondo l'Ali avevi dei tappi trasparenti nelle orecchie, perchè (dice lei) non potevi continuare a dormire con tutto quel casino intorno, specie quando siamo arrivati nella Piazza delle poste e c'erano 500 bambini urlanti.
Invece tu te la dormivi eccome, sei sempre stato un discreto dormiglione (come la Titti, del resto), bello come il sole nel tuo passeggino col tuo costumino.
Manchi tanto anche all'Ali, lo sai, anche se (almeno con me) non parla molto di te.
Ma le manchi tanto.
Un bacio, cucciolo nostro adorato.
Manchi tanto quaggiù.
Eri la nostra gioia, e quella gioia che ci hai portato dal giorno in cui sei nato rimarrà per sempre con noi.
Anche se adesso è accompagnata dal Dolore più grande.
Buonanotte Amore Mio.
Il Tuo Papy.
Una Sera
Ciao cucciolino mio bello,
nulla è dovuto.
Lo sappiamo, ce lo hai insegnato tu.
E alla fine, non è andata come doveva.
Continui ad esserci tu nel mio cuore, nei miei pensieri.
E la nostra maledizione continua a camminare con noi.
E' un contrasto stridente, a volte insopportabile, il Vivere quotidiano, il lavorare, il pensare e il preoccuparsi per Altro che non sia Tu.
Ma così vanno le cose. Non posso, non riesco a farci niente.
Tengo per me i miei momenti di Dolore, la fatica e le lacrime.
Ma mi manchi ogni istante, ogni secondo della mia Vita.
Anche quando faccio o penso ad altro.
Buonanotte, Amore Mio.
Tesoro mio cucciolo.
Un bacio dal tuo papy.
27 agosto 2010
Un Piccolo Aiuto
oggi ti chiedo solo di aiutare la tua sorellona.
Pensa a quante volte lei ha aiutato te, a quante volte ti ha tenuto in braccio e alle volte che ti ha fatto giocare.
Adesso aiutala tu.
Un bacio, Amore Nostro.
25 agosto 2010
23 Mesi
cucciolo bello, sono qui in salotto davanti alle tue foto.
Cerco di farmi tornare nella mente e in tutto me stesso le sensazioni e i ricordi di quando eri qui, in questo stesso salotto o in quello della nostra precedente casa.
L'altro ieri, il 23 Agosto, avresti compiuto 23 mesi.
E io mi chiedo come sarebbe stato vederti crescere ancora, vederti camminare e cominciare a fare le scale da solo.
Chissà quante altre parole avresti imparato, tra quel maledetto 5 Maggio e i tuoi 23 mesi di età.
E quante altre monellerìe avresti combinato.
Magari avresti cominciato a tirare qualche calcio al pallone, anzichè cercare di starci sopra con un piede, in equilibrio sempre precario.
Oppure avresti cominciato a mangiare le patatine di Mac, anzichè ciucciarle e ungerti per bene tutte le manine.
Magari avresti imparato a dire altre paroline simpatiche, oltre a "cu-lo" (come ti aveva insegnato tua sorella Maya).
Niente di tutto questo ti è stato concesso. Nemmeno a me, a noi.
Non ti potremo veder crescere, e diventare quello schianto di bambino, biondo e con gli occhi azzurri, che immaginavamo saresti diventato. Calciatore, come ti diceva sempre la Maya. Lei ti vedeva diventare un calciatore.
E' tutto così triste, pensare che queste cose non accadranno.
Amore Mio, mi manchi.
Non sogno più, da qualche mese, e quindi non posso sognare nemmeno te.
Non puoi venire nemmeno in quei sogni a consolarmi.
E io solo davanti a te, davanti alla tua tomba, so chi sono e da dove vengo.
Un bacio, Cucciolo bello.
Aiaià dal tuo papà.
16 agosto 2010
Non c'è altro che silenzio
tutto quello che posso regalarti oggi è il mio Silenzio.
Quando eri con me avevo mille parole da regalarti.
Mille versi stupidi, di quelli che solo un papà innamorato dei propri cuccioli può produrre.
Mille parole pronunciate secondo il tuo vocabolario, che ormai erano diventate di uso comune in casa. Parlavamo come Te, per Te.
Grazie non era più grazie, ma "cache" o "cachi", come dicevi tu.
Acqua non era più Acqua, ma "cucca".
"Chi è " (quando suonava il telefono) era diventato "chi aàà?".
L'Ali era diventata per tutti noi "Titti", e la Maya "Aia".
"Ciao" era diventato "Aiaià".
Non ci sono parole per dire del Vuoto. Della Pena. Del Dolore.
Dell'assenza di significato di tutto questo.
Della lontananza di qualsiasi gesto o parola di consolazione, di qualsiasi Dio o di qualsiasi Grazia o Dono della Comprensione.
Tutto quello che ruota intorno a noi mi sembra inutile, piccolo e privo di un senso.
Penso a quando potevo tenerti in braccio, a quando potevo giocare alle costruzioni o ai legnetti con te.
A quando potevo fare il sonnellino pomeridiano il Sabato o la Domenica con te al mio fianco.
Penso a quando potevo caricarti sul seggiolino in macchina e portarti dai nonni, e lì vederti sbriciolare patatine su patatine e mangiarne qualche briciola qua e là.
A quando poi tornando ti addormentavi sul seggiolino e dovevo portarti in casa sdraiato in braccio a me.
E adesso cosa rimane di tutto questo?
Una Vita gioiosa che ruotava intorno ad un'altra Vita, la Tua, nel giro di nemmeno un mese è diventata una Vita che ruota intorno a un Ricordo, a una Assenza, a una Tomba.
Cosa può rimanere di tutto questo?
Solo il Silenzio. Dentro e fuori.
Oggi non c'è altro: un enorme, assordante, infinito Silenzio.
Lo regalo a Te, Amore Mio, perchè è giusto che sia così.
Perchè questo Dolore non finisce mai.
Un bacio, cucciolo bello, Amore Mio adorato.
Un bacio dal tuo papy.
13 agosto 2010
Pioggia d'Agosto
è tornata la Pioggia, anche se non fa freddo.
Con questo tempo ti avremmo tenuto in casa, in pigiama tutto il giorno a giocare con le tue sorelle (o meglio, a litigarti i giochi con l'Ali), fino a che non fosse tornato bello.
I tuoi Fiori stanno resistendo, sono ancora belli e profumati.
Avevo ed ho bisogno di te, di sentirti ancora qui.
Come eri qui un anno fa, il 13 Agosto del 2009, quando eravamo a Naturno.
E tu gironzolavi allegro con la tua bella collanina d'ambra.
Amore Mio, la vita è strana, lo sai.
Passano le giornate senza di te, esattamente come passavano quando eri con noi.
Niente sembra cambiato intorno, e invece tutto lo è.
Mi hanno detto, in momenti diversi e persone diverse, che tutto questo ha un Senso.
Che esistono un Prima e un Dopo.
Che abbiamo uno Scopo.
Perdonami, cucciolo mio, ma io ad oggi non vedo e non sento niente di tutto questo.
Il Senso è un attimo che sfugge, e si fonde con lo Scopo per quel breve momento che è la nostra Vita.
Non vedo nè sento un Senso assoluto.
Che Senso può avere l'averti perduto?
Che Senso può esserci nel tenere in braccio il corpo senza vita del proprio figlio di 19 mesi?
Quale Ente può deliberatamente volersi riprendere un Dono prezioso come sei stato Tu?
No.
Quel che sento oggi è che siamo governati dal Caso, dalla Natura, liberi di scegliere, di vivere e anche di ammalarci, purtroppo.
E non ci sono Preghiere da offrire nè Grazie da chiedere, forse.
Perlomeno non Preghiere e Grazie che influenzino la nostra esistenza, che la cambino concretamente.
Forse davvero conta solo ciò che siamo e facciamo finchè esistiamo.
E quel che di noi rimane una volta che ce ne andiamo.
L'Amore.
Che è la sola cosa che in questo momento sento essere rimasta di Te.
L'immenso Amore che ci hai dato e che ti abbiamo dato.
Questo è ciò che di Te rimane e rimarrà.
Tutto il resto, è una Oscura incognita.
Un Mistero sicuramente meno importante di Te.
Un bacio sulla guancia, Amore Mio bello.
Mi manchi tanto tanto.
6 agosto 2010
3 mesi (ieri)
siamo in vacanza, alla fine.
Al mare, in Francia.
Non hai mai visto il mare, Amore, quest'anno avevamo deciso di andarci, ma ci hai lasciato prima che potessimo portartici.
Non lo vedrai mai, cucciolo nostro. Non più.
Oggi sono 3 mesi esatti dal giorno in cui te ne sei andato.
Ed è impossibile, oggi come tutti i giorni, pensare ad altro che non sia tu.
Un bacio, cucciolo bello.
Dentro di noi c'è quello che di te possiamo portare: l'Amore infinito, i ricordi belli, quelli tristi, la dolcezza dell'averti avuto con noi, il dolore del non saperti più qui con noi.
Forse può bastare per dire che il mare tu, adesso, lo stai vedendo.
Ma è dura pensarlo, crederlo.
Ciao Amore nostro.
Un altro bacio dal tuo papy.
Sent from Libero Mobile
1 agosto 2010
L'ultimo abbraccio
Mi manca il mio tenerti in braccio.
Eri leggero come una piuma, lo sei sempre stato, hai seguito le orme di tua sorella Maya e non sei mai stato un gran mangione.
Ed eri leggero come una piuma, quando ti tenevo in braccio.
Potevo farti ballare in braccio senza grandi sforzi.
Con il tuo ditino e tutto il corpicino che ballavano nell'aria quando ti mettevo della musica ballabile.
Con quello stesso ditino poi volevi schiacciare i tasti dello stereo, e ogni tanto lo spegnevi, ti giravi verso di me, lo indicavi e facevi "oohh" con quel bel musino. E io dovevo riaccenderlo e ripartire con la danza.
Ultimamente avevi anche scoperto il rock'n'roll acrobatico, e io dovevo farti volare tenendoti per le braccia per poi farti finire sdraiato per terra tra le mie gambe. E farti svolazzare di nuovo.
E tu ti incazzavi e sbraitavi se smettevo per un attimo o se, offesa gravissima, facevo svolazzare tua sorella Alice invece di te.
Eri leggero, leggero come una piuma, come un fiore di campo, leggero come un soffio di vento.
E come un soffio di vento hai lasciato la nostra casa, la nostra vita.
In un attimo, come un soffio di vento.
E a me è rimasto quell'ultimo abbraccio, dopo tutti quelli che ho provato per un anno e mezzo.
L'ultimo abbraccio, in una stanza di un Ospedale di Bergamo.
Tu eri già volato via.
Verso dove non lo so, sicuramente lontano dal Male e dalla Malattìa.
Ma per un attimo solo, sei stato ancora tra le mie braccia.
Per un ultimo abbraccio, quell'ultimo abbraccio che porterò con me per sempre, insieme a tutti quelli che sono venuti prima.
Venuti prima, in un'altra Vita.
Una Vita che oggi mi sembra più Oscura e Cupa che mai.
E' un lungo cammino quello che ci attende, Amore Nostro.
Con Te, ma senza di Te.
Buonanotte Amore Mio.
Mio Piccolo eterno Amore.
29 luglio 2010
Prima di partire
sono giorni di preparazione, ci stiamo organizzando per partire per la Vacanza, anche se breve.
Quest'anno abbiamo deciso di andare all'avventura, in campeggio e senza meta predefinita; andremo a Ovest, verso la Francia, e vediamo cosa succede.
Non è la vacanza che ci immaginavamo, e non abbiamo avuto nè voglia nè tempo di pensarne un'altra dopo il 5 Maggio. Le tue sorelline sono abbastanza grandi da poterla fare, con te qui con noi sarebbe stato tutto diverso, anche se, monello e pieno di voglia di fare e andare com'eri, penso che ti saresti divertito anche tu in campeggio (noi un pò meno a rincorrerti ovunque, figurati cosa avresti potuto fare se a casa non ci fossero state le porte...).
Amore Mio bello, non so cosa ci riserverà il Domani.
Non lo sapevo prima che tu arrivassi, non lo sapevo quando sei stato con noi, non lo so adesso.
So che c'è un Vuoto, un Vuoto nel presente e un Vuoto nel domani.
Ma come sarà questo domani e come faremo davanti a questo Vuoto non lo so.
Il Dolore consiste in questo: nel sapere che dove eri tu, adesso c'è un Vuoto, una assenza.
Dove c'era un salotto e un cucciolino che portava in giro una paperella che sbatteva le zampe e suonava, c'è un Vuoto.
Dove c'era una sedia con il seggiolino per darti la pappa, adesso c'è un Vuoto.
Dove c'era una cucina col pavimento pieno di briciole e di cibo che tu sbattevi per terra, adesso c'è un Vuoto.
Non l'ho voluto io, non l'ho deciso io, penso non l'abbia deciso nessuno.
Solo la Natura, il Destino o forse il Caso. Senza che nessuno lo avesse deciso, prima.
E non c'è qualcosa, dopo, che ti riporti tra le mie braccia.
C'è il Niente, il Vuoto della Tua Assenza.
E questa forse è la sola verità che in questo momento percepisco: che dopo, in questi casi, c'è il Niente di un Vuoto, di una Assenza.
Noi viviamo, io e la tua mamma continuiamo ad andare avanti, le tue sorelline ci aiutano parecchio in questo. Portano con sè qualcosa di Te.
Ma se penso a Te, provo soprattutto il senso dell'Assenza.
Non percepisco nulla che mi faccia pensare a un Dopo.
Tu sei con me, nel mio cuore, nei miei pensieri, e non mi dimenticherò mai di tutto quello che sei stato e che ci hai dato. Ti porto con me, sempre e ovunque. E piango e piangerò ancora e a lungo, ripensando a te.
Ma non sei qui con me.
Non ti posso baciare, carezzare e abbracciare.
E allora, non c'è altro da dire: c'è, sopra a tutto, il Vuoto. Il Niente.
Questo forse è la Morte.
Non un Dopo.
Un Niente.
Amore Mio, Cucciolino Biondo,
ti abbraccio e ti bacio.
Il Tuo Papy.
26 luglio 2010
Il Tuo plettro
volevo solo dirti che ieri ti ho portato il tuo plettro preferito, quello nero, quello che mi chiedevi sempre di darti quando suonavamo la chitarra.
Lo prendevi e lo buttavi dentro la cassa, mentre io ti dicevo di no; ovviamente, tu lo facevi lo stesso, perchè dirti di no era come dirti "fai pure".
Io mi immaginavo già mentre ti insegnavo il giro di Do, e poi pian piano tutti gli altri accordi, quando tu fossi cresciuto abbastanza da tenere da solo la chitarra.
Invece il tuo plettro è lì, deposto sulla Tua riva, la riva di quel fiume che ci separa.
E lì rimane, infilato nel bordo della tua fotografìa, nella speranza che non vengano vento o pioggia tali da portarlo via.
La chitarra a volte la uso ancora. E quando suono immagino che tu sia lì con me, ad ascoltarmi. A ballare e muovere il ditino come facevi allora.
Non c'è molta musica nella mia vita adesso.
Solo quel tanto che basta per prendere in mano una chitarra e ripensarti con me.
E' poco, ma ora questa è quella che c'è.
Non riesco a pensarne e a sentirne altra.
Ciao cucciolo bello.
Un bacio, Amore Mio.
23 luglio 2010
La Festa del Triple
ieri sera ti saresti divertito.
C'erano tanti bimbi, quasi tutti con la loro maglietta dell'Inter.
C'erano tanti amici, quasi tutti con la loro divisa nerazzurra.
C'erano i filmati, il riepilogo del cammino per arrivare a Madrid e quello sulla finale di Madrid.
Sei nato con una sciarpa nerazzurra appesa alla tua culla.
Uno dei primi body che hai avuto è quello che abbiamo comprato sul sito dell’Inter.
Ti ho detto addio con in testa il tuo cappellino dell’Inter, e ho deposto nella tua bara la stessa sciarpa nerazzurra di quando sei nato.
In nome della passione comune che avevamo io e la mamma.
Però, io quei filmati non riuscirò mai in vita mia a vederli con spirito sereno o di festa.
Il 20 e il 28 Aprile, le 2 partite col Barcellona le ho vissute con te in Ospedale.
La prima l'ho vista nella tua camera di ospedale, sul tuo letto, con te che dormivi e io e la mamma lì con te. L'ho vista distrattamente, e senza passione. Come del resto il ritorno, che ho visto parte in camera da te e parte a casa con la Iaia e l'Ali, che avevo già riportato a casa.
La finale, poi, ieri sera l'ho rivista piangendo, come la sera del 22 Maggio in diretta, a casa.
Il 22 Maggio tu non c'eri già più. Ho ripensato a quella sera.
Al fatto che avevo atteso per 45 anni quel momento, e quando è arrivato non me ne importava più nulla.
Avevo perso te, niente altro contava.
Prima, mi appariva scontato che, se questo momento prima o poi fosse arrivato, tu saresti stato lì con me a festeggiarlo.
Così non è stato.
E oggi non riesco a guardare a queste cose con lo spirito di prima.
La passione è Fuoco, e quel Fuoco non c’è. Non c’è più, almeno per ora.
Gli amici (dell’Inter Club e non) ci hanno regalato, a me e alla tua mamma, l’abbonamento.
Torneremo allo stadio, dopo un anno di pausa per poter stare con te e vederti crescere.
Ci torneremo nella nostra nuova vita dopo di Te.
Ci torneremo grazie ad un Inter Club che dal prossimo anno porterà anche il Tuo nome.
E per questo, e per il regalo di ieri sera, non posso smettere di ringraziare gli amici che l’hanno voluto e l’hanno fatto. Sarà un altro modo di portarti con noi.
Non l’ho fatto davanti a loro, ma non mi vergogno di dirlo qui: tornando alla macchina ho pianto.
Come la sera del 22 Maggio.
Ciao Amore Mio.
Un Bacio.
22 luglio 2010
Un Mattino
stamattina voglio solo abbracciarti e darti un bacio.
Oggi c'è un bel sole e si avvicinano le vacanze.
Ieri mamma e Ali sono state in piscina quasi tutto il giorno.
La Iaia studia per Settembre.
Io ho lavorato.
Tu ci manchi.
Ci manchi da morire.
Il Dolore è sempre con me.
Il Dolore che porta con sè il senso del Vuoto.
Un vuoto nel letto.
Un vuoto nella stanza dei giochi.
Una sedia vuota.
Un posto in macchina vuoto.
Conservo in borsa la tua armonica a bocca, l'armonica in Mi con cui tu gironzolavi per la casa, soffiando e soffiando fino a che non ne tiravi fuori dei suoni, delle note.
E' una cosa che è e resterà tua.
Un pezzo di te e della tua vita che porto con me.
Insieme a quello che mi porto dentro, di te.
Stacci vicino amore nostro,
un bacio dal tuo papà.
20 luglio 2010
Per Te
rimango immobile.
Solo come l’abete nel grigio inverno.
Echi di ruscelli che
impetuosi correvano al mare.
Per te sono rimasto immobile.
Non c’è vento che
porti la danza delle foglie.
Non c’è sole che
dia colore alle stagioni.
Né volo d’uccelli
che dia il senso del canto.
Rimane tutto immobile.
Come immagine del passato.
Solo resta
l’eco di ruscelli che
impetuosi correvano al mare.
19 luglio 2010
C'è un momento
Un momento che più di ogni altro mi fa sentire il Vuoto della tua assenza.
Io che mi siedo sul parquet (nella casa vecchia) a gambe incrociate.
Tu che gironzoli per la casa e poi decidi di venire a sederti lì.
A volte semplicemente perchè hai voglia di sederti.
Altre volte perchè ti chiamo.
Altre volte perchè devi metterti le scarpette (le tue "papie" o "peppe"), per uscire.
Tu ti avvicini, poi ti giri, e ti vieni a sedere sulle mie gambe in retro.
In retro, era questo che mi faceva impazzire. Arrivavi, ti avvicinavi girato, facevi due passettini all'indietro e poi ti siedevi.
Come in questa foto, scattata quando il 20 Febbraio (di quest'anno) ti dovevo portar fuori, insieme all'Ali, a fare la sfilata di Carnevale, vestito da pulcino, e dovevo metterti le scarpe.
Tra l'altro, siamo anche arrivati in ritardo alla partenza della sfilata, e nel tragitto da casa alla partenza tu ti sei addormentato sul passeggino, e hai dormito tutto il tempo.
Fino quasi al ritorno a casa.
Ciao patata bella.
Un bacio da papy.
18 luglio 2010
Il bagnetto in piscina
oggi io e la tua mamma siamo andati a goderci il regalo che le ho fatto per il suo compleanno: una mattinata nelle piscine del centro benessere a Monticello, con tanto di massaggio.
E' stato sicuramente bello e rilassante, mentre stavo nella piscina con idromassaggio pensavo a quanto sarebbe piaciuto anche a te essere lì dentro con noi.
A te piaceva stare nell'acqua, dal bagnetto non volevi mai uscire.
L'estate scorsa a Naturno ti sei fatto tanta piscina, sia quella al coperto che quella all'aperto.
Era più o meno un anno fa, ti portavamo nelle vasche con il tuo bel costumino contenitivo azzurro, e tu te la godevi un sacco a stare nell'acqua, con le tue sorelline, con me o la mamma, con il nonno Livio.
Qui pucciavi i piedini insieme all'Alice, ogni tanto ti riportavamo alla sdraietta a mangiare qualcosa (cibo adatto a un bimbo di un anno, come ad esempio un bel wurstel da ciucciare, il sangue teutonico non ti mancava di sicuro) oppure a fare un pò di nanna-poppìo, o ancora a giocare a palla con papy (la palla azzurra piccola da pallanuoto).
Ti divertivi come un matto, e anche noi.
Amore mio bello, mi mancano e mi mancheranno tanto, e per sempre, i tuoi sciaff sciaff nell'acqua della piscina.
Ciao cuccioletto mio.
Tra poco torno sulla tua Riva a trovarti.
Un bacio dal tuo papy.
Buonanotte Amore Mio
stasera sento il bisogno di parlarti, di stare con te.
Perché negli ultimi giorni ho cominciato a sentire il Senso della tua Assenza, della lontananza.
La Vita, come ben sai, ha ripreso a scorrere. Riabituarsi ad una nuova vita in cui Tu non ci sei è una cosa difficile da accettare, difficile da pensare, ma è quello che ci sta succedendo, è quello che dobbiamo fare.
Ce lo siamo detto tante volte, te l’ho detto anch’io tante volte: nelle scorse settimane quello che ho sentito più forte è stata la tentazione di abbandonarmi alla tristezza, alla disperazione, all’isolamento da quello che mi circonda e che a tratti mi è parso inutile, privo di significato. Ma sai anche che se ci fossimo abbandonati alla disperazione avremmo tolto un po’ di dignità alla Tua meravigliosa, anche se purtroppo breve, vita con noi.
Tu sei stato la gioia più grande della nostra famiglia, e sarebbe stato impossibile pensare che Tu stesso potessi diventare un simbolo negativo per quella stessa famiglia che Tu hai amato, che Tu hai riempito di Gioia. Pur con tutto il Dolore che in noi è rimasto e rimarrà per averti perduto.
Oggi siamo venuti a trovarti tutti e quattro, insieme, a sistemare i tuoi fiori, a carezzare la tua foto, a toccare i tuoi giochini che sono sistemati davanti alla tua tomba.
So che a Te avrà fatto piacere, cucciolo nostro.
E anche se in questi giorni non riesco a ritagliarmi un po’ di spazio per starmene da solo a pensare a te, a ricordare le piccole e grandi cose che abbiamo fatto insieme, so che questi momenti verranno, torneranno, andranno via di nuovo e ritorneranno ancora.
Ho paura di poter smettere di pensarti, Amore Mio bello, lo sai.
Ho paura del senso di leggerezza che prima portavo con me, quando aspettavo te e quando avevo te.
Farò di tutto perché questo non accada. E avrò bisogno anche del Tuo aiuto.
Ovunque tu sia, ora.
Ciao Topofagiolo.
Buonanotte, Amore Mio Grande.
15 luglio 2010
Un Fiume
sono giorni di silenzio.
Di silenzio e di frenesìa.
Di silenzio e di vuoto.
Sono giorni spesi ad inseguire la Vita che intorno continua a scorrere senza sosta e senza tregua.
Il lavoro mi incalza e io devo ricominciare a correre e a dedicarmici a tempo pieno.
Sto cercando di farlo, ho cercato di reimparare a fare cose che credevo ormai sicure per istinto e conoscenza.
Camminare.
Ho imparato a camminare più o meno come hai fatto tu e più o meno alla tua stessa età.
Ho camminato, poi, per quasi 45 anni. A volte ho corso.
Poi, da quando tu mi hai lasciato, non ho più saputo farlo.
Come fossi tornato indietro di 45 anni.
Fermo, immobile, seduto, ad aspettare un alito di vento che mi portasse il senso della tua voce.
Ad aspettare che qualcuno o qualcosa mi desse un segno che sì, era giusto che io riprendessi a camminare.
L'alito di vento non è venuto. Il Segno non si è presentato. Non ancora.
Ma sto comunque reimparando a camminare.
E' triste e bello allo stesso tempo dirlo, ma siamo fatti così.
Siamo proiettati sul futuro.
Andiamo avanti, lentamente o meno, qualsiasi cosa ci succeda.
E' come se fossimo dentro ad un fiume, nella sua corrente, che ci porta a valle.
Tu ti sei fermato e ti sei messo sulla riva, io mi sono aggrappato a qualsiasi cosa pur di fermarmi, guardarti, quasi ti aspettassi.
Ma non è così che va.
La corrente mi ha portato via.
Tu sei rimasto lì, e io ho ricominciato, per quanto lentamente, a scorrere verso valle dentro quella corrente.
Mi dispiace Amore Mio.
Mi dispiace e sai benissimo che provo un senso di colpa infinito per essere io quello che è rimasto nella corrente.
Non è così che dovrebbe andare la Vita, non è questo il Suo Ordine Naturale.
Non è giusto che sia io a dover portare il Tuo ricordo.
Eri tu ad essere simbolo di Vita.
Non io.
Ogni tanto torno su quella riva, mi fermo a parlarti o sto lì in silenzio, nutro i fiori che per Te sono stati messi su quella Riva.
E il Fiume intorno è come se non esistesse più.
Ciao Amore Mio.
Un bacio dal tuo papy.
10 luglio 2010
Il Viaggio
i 18 mesi che hai trascorso con noi sono stati il più bel viaggio della mia vita.
Ma oggi pensavo soprattutto all'ultima parte, le tue ultime 3 settimane di vita.
Dal 13 Aprile, quando tutto è cominciato, quando sono tornato subito a casa dal lavoro e ti abbiamo portato in Ospedale, a Desio.
Noi allora non lo sapevamo, non potevamo saperlo, ma nella nostra casa, da cui stavi uscendo, tu non saresti più tornato.
Quella mattina è cominciata la parte più sofferta e dolorosa del nostro viaggio insieme.
Anche in questo caso, allora non lo sapevamo che sarebbe stata così dolorosa, ma sicuramente questa parte di viaggio la stavamo vivendo in modo sofferto.
E nonostante questo eravamo sicuri che tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi.
Era scontato, quasi dovuto.
Questa parte del viaggio, dal 13 Aprile fino alla mattina del 4 Maggio, chiusi in una stanza isolata io, te e la mamma, è stata lunga e piena di speranze e abbattimenti, di rapide gioie e altrettanto rapide angosce e paure.
Eravamo lì, al tuo fianco, con te.
A nutrirti, a coccolarti, a farti addormentare, a tenerti la manina quando dovevi fare uno dei tanti prelievi o buchi per le flebo.
Noi eravamo lì.
Tu ci chiamavi, pa-piii, ma-mma, e noi eravamo lì.
Con la speranza, con la sicurezza che saresti guarito, per quanto tempo ci sarebbe voluto.
Non poteva essere vero che un bimbo bello e vivace e sano come te potesse lasciarci.
Non lo capivamo, non potevamo rendercene conto, ma ti stavamo accompagnando verso il tuo ultimo viaggio.
Il 4 Maggio è cominciata l'ultima parte.
La crisi della mattina. La stabilizzazione.
La corsa verso Bergamo, dopo essere passati a casa a prendere 4 cose.
Il pomeriggio di colloqui e di distanza da te, che eri sedato e pieno di cannule e tubicini e flebo e sensori.
Ma anche in questa parte del viaggio, noi eravamo con te, viaggiavamo insieme.
La sera siamo usciti dall'Ospedale con la serenità di chi continuava a sperare.
La mattina dopo tutto è crollato.
La notte era andata male.
Noi non potevamo essere lì con te, nella notte.
E allora, per affrontare il tuo ultimo viaggio, ci hai aspettato.
Hai aspettato la mattina, hai lottato per arrivare alla mattina.
Anche se eri in coma, hai voluto che noi ci toccassimo ancora una volta, una volta sola.
Ti abbiamo accarezzato e tenuto la manina.
Hai mosso il tuo occhietto, forse ci hai visto, lì ci hai salutato.
E poi sei volato via.
Verso il tuo ultimo viaggio.
Questa volta, anche se noi eravamo lì con te, a 2 metri di distanza, l'hai dovuto affrontare da solo.
Noi non potevamo più accompagnarti, Amore Nostro.
Potevamo solo lasciarti andare.
9 luglio 2010
La conoscenza delle Immunodeficienze Primarie
Questo istituto è tra i più importanti per lo studio delle Immunodeficienze primarie, tra le quali rientra la malattìa che il mio cucciolo ha avuto.
La speranza è che, oltre a migliorare la conoscenza su questo tipo di malattìe, cresca anche la possibilità di diagnosticarle per tempo per poterle curare: spesso si tratta di malattìe rare, la cui diagnosi, in assenza di casi precedenti in famiglia, avviene tardivamente e solo quando il sistema immunitario è già stato sollecitato da infezioni virali forti, come il Virus di Epstein Barr, infezioni che in molti casi diventano fatali.
7 luglio 2010
Tu & Mamma
visto che mamma per sè si è scelta una tua foto in cui lei non compare, posto qui la mia foto preferita in cui comparite insieme. Belli come il Sole entrambi.
E' di un anno fa, del 10 Luglio 2009. Credo sia della festa di fine oratorio feriale, alla quale io sono arrivato tardi, come sempre, intorno alle 10 di sera, direttamente dal lavoro.
Al braccio avevi il tuo ciuccio, naturalmente mai usato. Hai cominciato ad apprezzare i ciucci solo da un paio di mesi dopo, mi raccontano che a te piaceva fregarli agli altri al Nido. Ma il tuo, mai usato o quasi.
Ci manchi tanto.
Il tuo papy.
Pictures 3
Era il 4 Ottobre del 2009, giorno della castagnata con genitori e bimbi del tuoi Asilo Nido, quello dove andavi con la Mamma.
Faceva caldo, non sembrava nemmeno Ottobre, e c'era un bel sole.
Abbiamo passato tutta la mattinata girando per i boschi, con te seduto nello zainetto che portavo in spalla. Tu, naturalmente, ti divertivi come un matto. Abbiamo passeggiato nel bosco, senza peraltro raccogliere nemmeno una castagna: se mi fossi abbassato per tirarne su una non so se mi sarei mai rialzato, sai com'è, avevo ed ho una certa età....
Ogni tanto incrociavamo mamma o Ali o Iaia, anche loro giravano per il bosco insieme alle altre 20-30 persone che partecipavano.
Poi, al solito, pranzo sul pratone con vista sul Mottarone e sul Lago Maggiore.
E lì tu, che stavi cominciando a camminare e quindi avevi una voglia tremenda di farlo, ti sei fatto metri e metri aggrappato al tuo passeggino, spingendolo di qua e di là sull'erba pur di camminare un pò.
Mi ricordo che saltavi addosso a tutti i bimbi che c'erano sul prato, ti aggrappavi a loro e ogni tanto cadevi.
La foto poi ti ritrae mentre fai una delle tue cose preferite: mentre io suono la chitarra, ti siedi lì con me a grattare con le tue manine sulle corde, ti fai dare il plettro, provi a suonare le corde e poi lo butti nel buco della cassa. E io te lo devo recuperare e ridare. E si ricomincia.
La chitarra l'adoravi: anche quando eravamo a casa una delle tue mete di gioco preferite era la camera da letto, dove tu correvi appena arrivavo a casa, e indicavi la chitarra. E quando io cominciavo ad aprire la custodia tu ridacchiavi eccitato. Poi quando hai scoperto che c'era anche l'elettrica peggio ancora: dovevo tirarla fuori dall'armadio e quella diventava tutta tua.
Mi ricordo anche quando cercavi di portartela in giro e ti incazzavi perchè pesava e non ci riuscivi: iniziavi a piangere e urlare di rabbia e scappavi via in salotto.
Hai sempre avuto un caratterino....
La foto mi piace perchè mi dà il senso del tatto: mi sembra di sentire ancora sulla punta delle dita la tua guancetta morbida.
Ciao Amore Mio.
Un bacio da papy.